Novità FileMaker 2025: la guida definitiva per sviluppatori e IT manager

Claris ha rilasciato la versione 22 della piattaforma, meglio nota come FileMaker 2025.
La prima impressione è ottima: la versione è ben bilanciata, fra novità importanti, aggiornamenti e potenziamenti di funzioni esistenti e risoluzione di bug fastidiosi (in un paio di casi addirittura “epici”).

Anche se la novità che ha attirato l’attenzione di tutti sono le nuove funzioni AI, sarebbe molto riduttivo pensare che non ci siano anche funzioni per gli utenti non ancora “Artificialmente intelligenti”. In generale l’impressione è che gli ingegneri di Claris siano stati molto attenti ai dettagli – e anche alle segnalazioni degli sviluppatori.

Proprio per questo motivo, inizieremo a descrivere le funzioni generali che sono utili a tutti prima di arrivare al gran finale.

Compatibilità:

FIleMaker 2025 può connettersi a qualunque versione di successiva alla 21. Il che significa che qualunque versione precedente in uso – sia client che server – deve essere aggiornata: i requisiti specifici sono indicati come sempre sull’apposita pagina del sito Claris.

Tanti piccoli sviluppatori felici

Andando dal più generale al più tecnico, sicuramente la singola funzione che metterà tutti gli sviluppatori d’accordo è sicuramente la possibilità di collassare blocchi di codice nello script Editor. Si, avete capito bene: come negli editor di testo è possibile collassare tutte le istruzioni contenute fra If/End if e Loop/End Loop. Sembra un restyling, ma per script medi o complessi è una mano santa.

Queste due immagini sono relative allo stesso script e mostrano lo stesso range di codice, rendendo pienamente la differenza fra la visualizzazione tradizionale (sopra) e il collasso del codice mostrato sotto.

Un’altro piccolo passo per l’interfaccia che è un grande balzo per lo sviluppatore è la possibilità in modo formato scheda di aggiungere o rimuovere oggetti dai gruppi senza dover separare gli oggetti ricreare il gruppo ex-novo: anche gli script associati vengono preservati. Su formati anche mediamente complessi permette di risparmiare una marea di tempo e frustrazione.

Molto gradita (ma di utilizzo più ristretto) è anche la possibilità di ordinare e utilizzare cartelle per gestire le funzioni personalizzate, in maniera analoga a quanto avviene per script e formati. Serve solo se si utilizzano molte funzioni personalizzate: in quel caso (come capita a me) è un bell’aiuto.

Anche la finestra di Gestione Database ha avuto le sue piccole modifiche: Per prima cosa, nella lista campi i campi calcolati mostrano anche il tipo di calcolo (numero, testo, etc). È un dettaglio ma fa risparmiare un sacco di tempo ed errori (alzi la mano chi non ha mai fatto un campo calcolato con risultato numero quando invece serviva testo).


È anche è possibile aggiungere i commenti nelle tabelle, come avviene da tempo per i campi. I commenti sono una delle funzioni di FileMaker meno amate, ma attenzione: prima di sottovalutare questa funzione, leggete la parte relativa alle nuove funzioni AI, che aumentano drasticamente l’importanza dei commenti.

Quando si modifica la struttura delle tabelle è possibile specificare quali formati si debbano aggiornare automaticamente: ad esempio se si cancella un campo dalla tabella, viene cancellato anche in tutti i formati interessati.

La vista tabella nei formati ha adesso alcune opzioni in più. come la possibilità di inserire i numeri di riga e le righe alternate e la sincronizzazione con l’aspetto del sistema su MacOS. Decisamente un altro effetto e praticità.

Salendo di un livello, c’è stato un restyling grafico generale su MacOS:

  • È cambiata la home
  • le icone delle barre sono state rinnovate
  • È stata rivista la disposizione degli strumenti in modo formato scheda

Anche se sembra un qualcosa di poco utile, in realtà dimostra la cura al dettaglio, che è una delle caratteristiche più soddisfacenti di questa versione.

Andiamo più sul tecnico…

Per prima cosa scopriamo quello che per me è l’Unico Anello: da adesso è possibile ricavare e ricostruire qualunque foundset in maniera semplice e veloce, utilizzando la funzione GetIDRecordDaGruppoTrovato() e l’istruzione “Vai alla lista dei record”. La combinazione dei due copre praticamente tutte le funzioni che ha l’ormai venerabile snapshot link (compreso l’ordinamento dei record!) e permette una flessibilità operativa mai vista prima, e molto desiderata – almeno da me: tanto desiderata che abbiamo dedicato un articolo apposito, disponibile a breve.

Altra funzione che aspettavo da 10 anni (e mi sarebbe stata utilissima in 8 degli ultimi 10 progetti) è la possibilità di creare gli account FileMaker via script anche per quanto riguarda i server esterni o Oauth. La vera chiusura del cerchio per una gestione account evoluta in FileMaker: Anche su questo argomento sarà disponibile del materiale dedicato in tempi brevi.

L’utilissima e sempre lodata istruzione di script Sostituisci Contenuto Campo è stata migliorata con l’aggiunta di una opzione “Esegui opzioni di immissione automatica per i campi”, che permette di scegliere se aggiornare i valori dei campi con inserimento automatico come la data e ora o l’utente dell’ultima modifica. È ottimo per aggiornare i record senza cambiare i campi che non vogliamo aggiornare; anche l’implementazione è intelligente, perché la nuova opzione è disponibile solo sull’istruzione di script e non dal comando accessibile dal menu Record.

L’istruzione di script Inserisci Testo è stata potenziata, portando il massimo da 30.000 caratteri a 250.000.000 (si, non è un errore). Questa istruzione è in assoluto lo strumento più veloce per aggiungere testo a un campo, e la differenza con il più usato Definisci campo cresce man mano che aumenta la quantità di testo, quindi è un bel miglioramento per la costruzione di codice esterno (come HTML, CSS o JS).

Claris ha aggiunto due nuove istruzioni che permettono di velocizzare di molto la (diciamo) non brillantissima gestione di costrutti JSON di grandi dimensioni: JSONParse memorizza un costrutto specifico e ne velocizza di molto l’elaborazione. Un approccio molto MBS (chi lo usa sa di cosa parlo – e chi non l’ha usato dovrebbe quantomeno dare un’occhiata 🙂 ).

La nuova funzione RicavaTestoDaPDF, permette di estrarre del testo da un file pdf in un campo contenitore. Non consente particolari raffinatezze (per quelle ci sono i servizi specifici o i plugin), ma è veloce e direttamente invocabile dal motore di calcolo. Non è una funzione di OCR, quindi non opera su immagini, e come molte funzioni del genere funziona bene su un testo lineare, meno su tabelle o colonne multiple.

FileMaker 22 ci porta un aggiunta alle tabelle di sistema che è possibile interrogare mediante la funzione EseguiSQL: FileMaker_ValueLists permette di ricavare le informazioni sulle liste valori presenti in un file, e si aggiunge alle tabelle già esistenti (FileMaker_Tables, FileMaker_BaseTables, FileMaker_Fields).

Sono state migliorate anche le funzioni EseguiSQL e EseguiSQLe, e l’accesso mediante xdbc o OData: in caso di utilizzo massiccio conviene testare le funzionalità prima di aggiornare in produzione.

È stata modificata la sintassi dell’XML prodotto dall’istruzione Salva come XML. Sono modifiche abbastanza tecniche, dettagliate nelle note di rilascio: la parte importante è che le modifiche si riflettono nella nuova versione del FileMaker Update Tool, dettagliato nella sezione “Integrazione”

… e finalmente, l’AI

Dimenticate qualunque cosa abbiate pensato con la Ricerca Semantica: le nuove funzioni e istruzioni AI sono qualcosa di totalmente diverso.
Se la ricerca semantica opera in un contesto strutturato, preciso e limitato, le nuove funzioni permettono una interazione molto più integrata con i motori di AI. Di base Claris ha creato una serie di funzioni che interrogano direttamente le API delle LLM e restituiscono il risultato. Quello che prima era in parte possibile utilizzando Inserisci da Url adesso viene eseguito direttamente da una istruzione di script. Le possibilità sono talmente vaste che saranno oggetto di articoli specifici. Per ora esaminiamo in estrema sintesi cosa le nuove funzioni rendono possibile.

Miglioramenti:

  • Aumento di prestazioni per la ricerca semantica su FileMaker Server. Le prestazioni di una ricerca semantica calavano drasticamente se spostate su FileMaker Server, adesso la velocità è migliorata, e la ricerca semantica viene eseguita server-side anche in caso di campi provenienti da una tabella correlata.
  • È adesso possibile specificare direttamente un’immagine in base alla quale eseguire la query. In precedenza, per trovare immagini simili a una data immagine, era necessario effettuare la query in base a dati vettoriali e fornire il vettore di embedding dell’immagine. Ora impostare l’opzione Query per sul nuovo valore Immagine, quindi per l’opzione Immagine specificare un’espressione il cui risultato sia l’immagine come dati contenitore (di solito un campo Contenitore o una variabile). L’istruzione di script ora ottiene direttamente il vettore di embedding dell’immagine utilizzando il modello specificato.
  • È stata aggiunta Anthropic alle LLM compatibili

Funzioni Generali

  • Istruzione di script Configura modello di prompt: imposta un modello di prompt da utilizzare per nome in altre istruzioni di script di AI,. È utilizzabile nelle istruzioni di script Esegui ricerca SQL per linguaggio naturale, Esegui ricerca per linguaggio naturale e Genera risposta dal modello. Di base è l’equivalente dell’istruzione Configura Account AI con l’aggiunta di poter scegliere il tipo (Query SQL, Richiesta di Ricerca, Prompt RAG) e la possibilità di creare prompt personalizzati.
  • Funzione NormalizeEmbedding: normalizza un vettore di embedding alla lunghezza dell’unità. Se specificato, il parametro della dimensione riduce il numero di dimensioni del vettore da utilizzare prima della normalizzazione. Consente di lavorare con vettori personalizzati o di utilizzare dimensioni specifiche di vettori esistenti per le operazioni di ricerca semantica.
  • Funzione AddEmbeddings: aggiunge due vettori di embedding e restituisce il risultato come vettore normalizzato. È utilizzabile per combinare il significato semantico di due embedding: molto utile in caso di lavoro con modelli custom con un numero di token basso.
  • Funzione SubtractEmbeddings: sottrae il vettore di embedding v2 da v1 e restituisce il risultato come vettore normalizzato. È utilizzabile per isolare o modificare concetti semantici negli embedding.

Ricerche

  • Istruzione di script Esegui ricerca SQL per linguaggio naturale: Invia ad un modello specificato una richiesta in linguaggio umano (specificata di volta in volta dall’utente/sviluppatore) e lo schema del database (in maniera trasparente all’utente). Il modello restituisce la query SQL per cercare i dati in FileMalker. L’istruzione ha delle ottime opzioni di debug che mostrano agli sviluppatori lo schema inviato al modello e l’SQL ricevuto dal modello. Più che altro per sviluppatori, ma molto utile per generare SQL in base a una richiesta dell’utente scritta in un campo. Aggiungere commenti ai campi aggiunge precisione alla risposta del modello.
  • Istruzione di script Esegui ricerca per linguaggio naturale. Un qualcosa di epocale. Invia ad un modello specificato una richiesta in linguaggio umano (specificata di volta in volta dall’utente/sviluppatore) e un elenco di campi del formato corrente (in maniera trasparente all’utente). Il modello restituisce una richiesta di ricerca FileMaker e la segue direttamente. È davvero un game-changer: praticamente usa gli strumenti di FileMaker comandati dall’AI in maniera trasparente all’utente, e include anche opzioni per restituire il gruppo trovato o la richiesta di ricerca come JSON. Aggiungere commenti ai campi aggiunge precisione alla risposta del modello.
  • Funzione RicavaCampiSuFormato restituisce un elenco dei soli campi accessibili alla ricerca presenti su un formato come dati JSON, Utile per eseguire il debug di quali informazioni sul campo vengono inviate dall’istruzione di script Esegui ricerca per linguaggio naturale.

Interazione

Se il concetto di ricerca assistita era stato introdotto dalla ricerca semantica, qui si entra nel vivo dell’interazione reale con gli LLM. Di base ci sono tre diverse aree.

La prima è l’interazione libera con un modello. Mediante l’istruzione di script Genera risposta dal modello. Ricava una risposta di testo da un modello AI, a partire da una richiesta dell’utente in linguaggio naturale. Può essere usato come agent o in maniera indipendente. Tradotto in linguaggio umano semplice: Permette di lavorare con le chat con l’AI come se si fosse in un browser, salvo avere già i dati da passare e ricevere in FileMaker.

Fine-Tuning, RAG e modelli di regressione

Eseguire il fine-tuning di un modello significa aggiungere i tuoi dati per avere risposte più precise e legate al contesto. In sostanza viene creato un nuovo modello a partire da un modello di base, che viene man mano addestrato e raffinato sui dati specifici su cui deve operare. Le funzioni che gestiscono questo approccio sono:

  • Instruzione di script Modello Fine-Tune: affina un modello di base sul Server modello AI con il set di dati di addestramento dell’utente (da una ricorrenza di tabella o da un file JSONL) per rendere il modello migliore per le proprie attività specifiche. Utilizza la tecnica LoRA (Low-Rank adaptation) per aggiungere al modello un piccolo numero di parametri addestrabili, riducendo il tempo di calcolo e l’uso di memoria rispetto a un affinamento completo.
  • Instruzione di script Salva record come JSONL: salva i record in un file JSONL specificato: ogni riga del file è un oggetto JSON che rappresenta un record. Serve a generare i contenuti necessari per affinare un modello con l’istruzione di script Modello Fine-Tune.

La procedura tuttavia non è immediata e richiede un set di competenze specifiche. In molti casi conviene usare un approccio differente, chiamato RAG (Retrieval Augmented Generation). A differenza del fine-tuning, l’uso del RAG non interviene sul modello di base: si limita a indirizzarlo verso risorse esterne aggiuntive, sotto forma di file di testo PDF.
Le risorse aggiuntive vengono fornite dall’utente mediante l’istruzione Esegui azione RAG. La gestione dei RAG utilizza le seguenti funzioni:

  • Istruzione di script Configura account RAG: imposta un account RAG da utilizzare per nome, dati un endpoint e una chiave API. È analoga alle funzioni Configura modello di prompt e Configura account AI, e server a specificare il RAG da utilizzare con e altre funzioni, ad esempio per specificare lo spazio RAG da utilizzare sul Server modello AI (installato con FileMaker Server).
  • Istruzione di script Esegui azione RAG: invia un prompt a uno spazio RAG, o aggiunge e rimuove dati da uno spazio RAG sul modello AI specificato da un determinato account RAG. Aggiungere documenti o altri dati serve a creare un archivio di conoscenze su cui gli utenti possono porre domande, riducendo la tendenza di un modello a fabbricare risposte presuntive interpolate, senza modificare il modello e senza inviare i propri dati a un fornitore di modelli di terze parti.
  • Funzione GetRAGSpaceInfo: restituisce informazioni sullo spazio RAG specificato o su tutti gli spazi RAG, se non è specificato un ID spazio. Funziona con l’account RAG creato tramite l’istruzione di script Configura account RAG.

In generale, l’utilizzo del RAG è più semplice rispetto al fine-tuning, perché offre maggiore flessibilità nell’aggiungere o rimuovere i dati di supporto, richiede minori conoscenze sul funzionamento interno dei modelli e comporta un minor carico per il tuo server AI.

Passiamo quindi al modello di regressione: in ambito AI un modello di regressione è uno strumento statistico che punta a prevedere il valore di una variabile dipendente in base al valore di una o più variabili indipendenti . In pratica, cerca di trovare la relazione matematica che meglio descrive come le variabili indipendenti influenzano la variabile dipendente. FileMaker 2025 offre nuovi strumenti per gestirli:

  • Istruzione di script Configura modello di regressione: addestra, salva, carica e scarica un modello di regressione. Addestra un modello sulla base di vettori di embedding per dati di testo e dati di destinazione numerici. È necessario utilizzare la funzione PredictFromModel per predire un valore di destinazione dal vettore di embedding per un dato input.
  • Funzione PredictFromModel: restituisce il valore predetto da un modello di regressione addestrato per il vettore di embedding di testo specificato. Va utilizzata dopo l’istruzione di script Configura modello di regressione per addestrare e caricare un modello come prima cosa.

WebDirect

Anche WebDirect ha subito miglioramenti interessanti. Partiamo da due annosi problemi che sono stati risolti

  • Adesso è possibile copiare e incollare nei campi: la mancanza di questa caratteristica era vista come una forte limitazione operativa
  • Premendo il tasto Back nel browser non si torna più alla schermata di login, facendo perdere all’utente la sessione, ma appare un avviso che informa del rischio.
  • Adesso è possibile specificare direttamente nell’admin console di FileMaker Server la URL della home personalizzata, evitando un noioso lavoro di configurazione dei file XML.
  • su windows, se l’utente Windows è già connesso a Entra ID (ex Azure AD) tramite il browser predefinito, WebViewer utilizza le credenziali e non richiede un nuovo accesso

Queste tre funzioni portano il Webdirect molto più vicino al concetto di WebApp e implementano un SingleSignOn di base.

Integrazione

Claris Studio

Claris Studio è più vicino: A partire da FileMaker 2025 accede direttamente ai dati di un file FileMaker, mediante le origini dati di Claris studio. In questo modo è possibile visualizzare e aggiornare i dati di FileMaker facilmente tramite le viste di Claris Studio, estendendo la propria app personalizzata FileMaker Pro a parti interessate esterne sul Web. È una grossa rivoluzione ma viene con un prezzo: non è più possibile aggiungere occorrenze di tabella Claris Studio al grafico relazionale di FileMaker: le occorrenze esistenti vengono preservate, ma non è più possibile aggiungerne di nuove.

Si rovescia quindi il flusso dei dati: prima era FileMaker che leggeva e scriveva sulle tabelle Claris Studio, adesso è Claris studio che legge e scrive direttamente i dati FileMaker. Per far si che Claris Studio acceda al file, è necessario attivare FileMaker Data API e OData in FileMaker Server, e aggiungere i privilegi estesi FMDAPI e OData al file che si desidera condividere con Claris Studio.

Il connettore Claris Studio presente in Claris Connect permette inoltre una interazione scriptata da FileMaker a Claris studio. Con questo approccio Claris Studio diventa la finestra web low-code su FileMaker, garantendo per compiti semplici o procedure specifiche più libertà all’utente di WebDirect, senza entrare nel monte licenze di FileMaker.

FMUpgradeTool e FmDeveloperTool

FMUpgradeTool e FMDeveloperTool sono utility a riga di comando, di cui abbiamo parlato in questo articolo. FileMaker 2025 ha portato interessanti modifiche, descritte nell’articolo dedicato.

FileMaker Server

Se le novità su FileMaker Pro sono notevoli, anche il lavoro effettuato su FileMaker Server è impressionante. È un misto di semplificazione di funzioni disponibili ma complicate da realizzare, e aggiunta di nuove funzioni. La sezione più evidente anche in questo caso appartiene all’AI.

AI su FileMaker Server

Il Server modello AI (quello che con la versione precedente veniva chiamato “server modello open source”) è gestibile nella pagina Servizi di AI della Admin Console. Questa pagina consente agli amministratori di elencare i modelli disponibili, attivare o disattivare i modelli, aggiungere o scaricare modelli riconosciuti e rimuovere modelli con conferma. Server modello AI comprende anche una funzionalità di retrieval-augmented generation (RAG) che consente agli utenti di memorizzare testo e documenti PDF e cercare tra gli spazi RAG da FileMaker Pro/Go/Webdirect, mediante le funzioni precedentemente descritte.

Quando si attiva per la prima volta il Server modello AI nella Admin Console, si viene guidati nell’installazione di Miniforge, quindi tutti i pacchetti e le dipendenze Python necessari e il modello stesso vengono installati automaticamente. In sostanza quello che nella versione precedente era un lavoro non banale a riga di comando viene qui gestito con due clic.
Per gestire il Server modello AI, è possibile avviare e interrompere il server, visualizzare lo stato, creare e gestire le chiavi API e configurare impostazioni come quelle per gli spazi RAG (retrieval-augmented generation).


Tutto perfetto? Non esattamente. Graficamente e tecnicamente è bellissimo ed evita un lavoro lungo e incerto. L’unico piccolo problema è che Claris suggerisce… di non usarlo.
Sembra uno scherzo, ma ci sono ragioni tecniche molto valide:

Le operazioni di intelligenza artificiale richiedono una grande quantità di RAM, ben oltre quella normalmente installata su un FileMaker Server. Inoltre le operazioni di FileMaker Server si basano principalmente sulla CPU mentre i calcoli dell’AI beneficiano delle prestazioni trasversali delle GPU, e la grande maggioranza dei server fisici o virtuali che ospitano FileMaker semplicemente non hanno le risorse necessarie per gestire il carico, cosa che può portare FileMaker Server al blocco. I requisiti computazionali richiesti dalle LLM sono infatti così alti da lasciare davvero poche risorse disponibile per i normali compiti di FileMaker Server.

Quindi? La soluzione è (abbastanza) semplice: Il server AI va considerato un qualcosa di totalmente separato dal FileMaker Server usato per la produzione. Se non si vuole lavorare di riga di comando ed installare manualmente Python e tutte le dipendenza necessarie (compito non semplice e che richiede competenze specifiche), la soluzione più semplice è installare un secondo FileMaker Server senza file FileMaker e attivare su quello il server AI dall’Admin Console.
Ricordiamoci infatti che tutte le istruzioni di script AI si basano su API, quindi ci basta avere un endpoint e una chiave, non importa dove effettivamente sia installato il Server AI, basta che non sia sulla stessa macchina del FileMaker Server che lavora con i file FileMaker.
In sintesi, allo stato attuale la gestione del server AI va considerata come se fosse un server WebDirect secondario. Claris stessa ha dichiarato che è in roadmap per le future versioni di di FileMaker Server includere un’opzione per installare un server “primario” o “secondario”, simile a quanto già avviene per WebDirect.

Let’s Encrypt

Un altro piacevole miglioramento senza problemi nascosti è invece l’interfaccia per richiedere e gestire il certificato SSL Let’s encrypt. Non più complicati script da impostare e parametri cabalistici da modificare a mano nel file .sh, ma una semplice finestra popover in cui basta inserire il nome a dominio per cui si richiede il certificato.

Sotto il cofano e dintorni

  • Sono state aggiornate molte librerie interne
  • È stata rafforzata la sicurezza contro attacchi DoS
  • Su windows è possibile abilitare il server Web Nginx indipendentemente dal tunneling HTTP
  • Adesso FileMaker Server supporta Ubuntu 24.04 LTS
  • I riferimenti a “Microsoft Azure AD” sono stati aggiornati a “Microsoft Entra ID” per rispecchiare la ridenominazione da parte di Microsoft dei propri servizi di gestione delle identità e degli accessi.
  • In Odata sono stati migliorati il supporto dei dati contenitore, gli elementi delle query e aggiunta l’esportazione delle liste valori
  • È possibile scaricare manualmente la cache dei Database su disco, per un singolo Database o per tutti insieme. FileMaker Server ispeziona continuamente la cache del database per rilevare eventuali modifiche in arrivo dai client non sono ancora state scritte su disco, in maniera molto efficiente (è uno dei punti principali del motore database). Con la nuova opzione è possibile forzare manualmente il salvataggio su disco dei dati non ancora scritti presenti nella cache.
    È una funzione particolare, che andrebbe usata solo se si sospettano problemi relativi alla cache, oppure nell’ambito di un deployment, dopo aver disconnesso gli utenti e prima di chiudere i file.

Gestione degli script server-side su Windows

Tradizionalmente su FileMaker Server se si superava il limite di sessioni PSoS attive(100 per default), lo script falliva immediatamente.
A partire da FileMaker Server 21.1.3, Claris ha introdotto su Windows una coda di esecuzione per gli script lato server gestiti dal motore FMSE ( che gestisce gli script lanciati da Perform Script on Server e Odata e gli script pianificati da Admin Console).
Se viene raggiunto il numero massimo di script in esecuzione, i nuovi script vengono messi in attesa nella coda e vengono eseguiti solo quando c’è disponibilità: Inizialmente il limite della coda era di 5, poi aumentato a 50, ma erano parametri non modificabili.
Da FileMaker Server 22.0.1, su Windows è possibile configurare questo limite via Admin Console o API.
Questa novità evita il fallimento immediato degli script quando si supera il limite di sessioni attive: ora gli script vengono messi in attesa.
Su MacOS/Ubuntu questo aspetto è gestito direttamente dal sistema operativo e non è configurabile.

Insetti molesti

Oltre alle novità, la nuova versione porta anche la solita lista di bug corretti. Per me il premio “bug più fastidioso risolto” va:

  • FileMaker Pro: sicuramente al “portale sparito”: nelle versioni precedenti su windows poteva capitare che modificando le impostazioni di un portale, questo veniva reimpostato con altezza 0, di fatto diventando invisibile e costringendo lo sbalordito sviluppatore a una ricerca con gli oggetti.
  • Webdirect: L’ultimo carattere che spariva quando veniva copiato del testo in un campo nelle ultime versioni di Google Chrome o Microsoft Edge
  • FileMaker Server: Quando si modificava un programma nella Admin Console su schermi di altezza insufficiente, il pulsante Salva non era accessibile perché la finestra di dialogo non era posizionata correttamente e non era possibile scorrerla.

Anche in questo caso c’è molto materiale, che verrà trattato in maniera più estensiva in un articolo dedicato.

Quindi?

Tanta carne al fuoco. Talmente tanta che abbiamo elencato solo le funzioni principali: l’elenco delle novità è consultabile sul sito di Claris, in maniera separata per FileMaker Pro e FileMaker Server.

Normalmente sono restio ad aggiornare subito. Per questa versione ho fatto una eccezione e sono rimasto piacevolmente stupito dall’installazione più semplice e veloce degli ultimi anni. Anche a sensazione mi sembra più reattivo e stabile.
Naturalmente prima di installare va verificata la compatibilità con l’esistente: FileMaker 2025 abbandona la compatibilità con le versioni 19 e 20, imponendo una verifica dell’infrastruttura per chi usa queste versioni anche a livello di singoli client: inoltre nel caso di versioni precedenti la 21 è bene verificare la compatibilità di eventuali plug-in utilizzati, mettendo in conto la possibilità di un aggiornamento. I requisiti specifici sono indicati come sempre sull’apposita pagina del sito Claris.

Ovviamente ci saranno dei bug da sistemare, come in tutte le versioni, ma di sicuro sono stato piacevolmente impressionato.

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domanda inviata 4 mesi fa da
aggiornato 4 mesi fa da
Livello di difficoltà: Difficile
27 Marzo 2025 14:52
devi per prima cosa effettuare l'embedding dei vettori  nel campo su cui cerchi (ovvero quello che viene confrontato con il campo g_vettore. l'embedding dei dati e la ricerca degli stessi devono usare lo stesso modello. facci sapere! .g.
domanda inviata 4 mesi fa da
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domanda inviata 1 anno fa da
aggiornato 1 anno fa da
6 Giugno 2024 09:47
Grazie per la segnalazione. Era un errore nella descrizione, il meetup è corretto. :) .g.
domanda inviata 1 anno fa da